"A meno che tu non voglia parlarmi di te" ... "Inutile e imbarazzante, non è così?"

Chi sono

Classe 1980. Artista per diletto. Diletto per vocazione. Autore compositore autodidatta. Iscritto alla SIAE dal 2004 al 2014. In attesa di un'Umanità che funzioni senza l'imbroglio del denaro, non credo più in nessun concorso, in nessuna classifica, in alcun premio, in alcuna giuria. Fare un business del merito giustificati dall'aver fatto dell'intera esistenza umana un business, non è un'arte ma un crimine contro l'Umanità. Non abbiamo deciso noi con che doti nascere. Non siamo artefici di nulla ma noi stessi uno strumento. Poichè è gratuita la Vita di cui ci è stato fatto dono e poichè della Vita siamo mero strumento, l'unica vera felicità per l'artista (che è in ogni uomo) è farsi gratuito strumento di condivisione. Questa solo è l'essenza dell'arte. Qui c'è chi sono, ed è grazie alla lezione di sommi mastri di umanità. Conosciamoci e condividiamoci dunque. E' il nostro unico potere. Quando lo vorremo fare tutti, non avremo più bisogno dell'imbroglio del denaro.

Poesie 1992 - 1998




Vorrei parlarti di me
Poeta Nelle Genti
Vorrei parlarti

Di questo mio cuore
Che dalla mente fugge
Di questo mio cuore
Che la mente rincorre
Continuamente
Per comprendere
Finalmente
Perché mai fugge!

Vorrei parlarti di me
Poeta Nelle Genti
Perché a chi vive come me
Tu possa cantare…
« C’è qualcuno
Che assomiglia a te…»





C’è in questo cuore il segno
Che mai se ne andrà
Di un volto vero
Con occhi veri !

Un’anima che profuma di Dio
Dentro il mio sangue
Goccia a goccia
Nient’altro che tutto!

Dimmi se anche tu hai mai sentito
In un giorno di morte attorno alla vita
Un grido
E profumo d’eterna primavera!





Morirò
E una lacrima scenderà
sulla mia guancia
e per pochi istanti
mentre i tuoi occhi l’avvolgeranno
essa sarà la mia vita, lì
con il suo ultimo sforzo.
Sull’immobilità candida del mio corpo.
Ultimo ostacolo invalicabile.

Una lacrima scesa dalla morte.

E tu, unica creatura che la vedrai brillare
Capirai quanto ho detto.
Quanto ho fatto.
Creduto.






Gelida notte è la vita.
Senza guanti né sciarpa
vi sei gettato,
in attesa del giorno.

E il giorno viene presto
ma il sole ti scotta la pelle.
Il tuo fiato si sforza:
ora,
nudo per forza,
i tuoi piedi scalzi impazziscono
sulla sabbia infuocata.

Piangi chiedendoti:
« …perché? »

E’ la tua scienza
a soccorrerti,
e t’insegna a coprirti la notte,
a ripararti di giorno.

Sorridi
perché non c’è più nulla da temere.
Ma alla tua domanda
hai forse risposto?





Ogni attimo di questa vita
E’ tempo per vincere o per perdere.
Io Sono qui, figlio mio,
Perchè tutto questo
Ho Voluto e Creato
E qui, ora, ti ho voluto e creato.
Finchè Sarò con te,
Io Potrò
Rialzarti e farti ricominciare
Se ciò con il cuore
desidererai.
Ma non dimenticare mai
Nei tuoi giorni
Che, sia grande o piccolo ciò cui aspiri,
Dipende da ogni tuo respiro
E solo dal tuo respiro.

Non ricordare l’inizio,
Né attendere la fine,
perché
Ogni attimo di questa vita
E’ tempo per vincere o per perdere






Povertà
Aghi d’acciaio
Infilzano Bianche Carni
Muto il sangue offeso diffonde
Tu piangi. Tu gemi
E ancora sopporti questa vista
E non vorresti.

Tu piangi, tu gemi
E al vero mondo fai ridere!
Seppur nell’agonia
Il tuo lamentoso pianto
Ipocrita
Fa  ridere!
Perché le Binche Carni
Non sono le tue
E tu lo sai.

Questo è il sorriso disperato
dei volti forti
Della Povertà






Molto tempo fa,
molto tempo fa,
mi proposi di diventare
Poeta.
Me lo proposi guardando il Mondo,
sentendo urla echeggiare per l’Universo.
Poi nacqui.
Attorno a me di Poeti
non v’era più bisogno: ogni soluzione
era in una macchina,
e la gente era un numero.
Così sono morto.
Tra le stelle ora ovunque vago…
e ancora si odono per l’Universo
le urla di chi è un numero,
di chi si annulla
e non lo sa.






Triste creatura,
imprigionata
da tristi destini,
non chinare lo sguardo,
ché ancora cammini..

Solleva la testa
apri quegli occhi:
l’immensità del cielo
non v’è amarezza che vinca!






Vive in un corpo d’animale
La parte migliore di Dio

Dio non si riconosce
Lui sì !
Dio non si definisce
Lui sì !
Dio non si limita
Lui sì !

Dio e lui
Lui e Dio

Non uno specchio
Più di un’immagine…

Dio e lui
Lui e Dio

Ci sono solo domande?
Nessuna risposta?
Alla fine
Ponitene una:
«A cosa servono domande?»
A questa troverai
Risposta vera.

E poi vivrai in silenzio
Con il sorriso di colui
Cui è chiesto di mantenere
Il più grande dei segreti !







Ho lasciato la Tua Mano
nel cammino.
Ho provato.
Ho provato
a proseguire da solo
Per la mia strada.

Ho visto di fronte a me
Il sole tramontare
E mai più risorgere:
Ero solo
Ingoiato dalle tenebre..

Ma Tu hai udito subito
La prima lacrima del mio pianto
Cadere a terra
E la Tua Mano sulla mia
Mi ha guidato verso l’alba.






Cosa farei domani
Se il presente
Ti portasse via per sempre?
Urlerò per le strade?
Piangerò in silenzio?
Se ci penso non ci credo.
La cosa più bella è ora il tuo respiro,
profondo e vivo
mentre piangi e sorridi.
La cosa più bella è il tuo segreto.
Il mio segreto.
Senza me e te, neppure Dio c’è.






Furono mai scritti
Quei sacri versi
Che rievocano il profumo
Dell’infanzia
D’autentica
Limpida freschezza
Travolgente
Come il giorno e il mondo
Che restano impressi
Negli occhi verdi
Di un bambino
Maestri
Nel cogliere poesia
Dal tiepido candore
Del sole mattutino
Che s’immerge
Tra fluorescenti fili d’erba
Chiamando alla vita
Un’infinità di creature
La cui felicità di vivere
Il cui unico scopo di vivere
È sollevare
Ogni senso di sé e del mondo
Al cielo
Per fermarsi per un attimo
A sognare
Sogni
Che ti accompagnano una vita

Perché l’ora del sole
Regalata
A ogni misera creatura
E le infinite
Celestiali strade
Verso cui ti spinge a volare
L’azzurro
Eternamente fresco del cielo
È quanto cerca un uomo
Solo
Come me
Che fin d’allora ha cercato
Con il cuore palpitante
Chi volesse condividere
La gioia
Di un miracolo...

E ancora oggi
Cammino per le strade
Solo
Tra chi ha lo sguardo
Rivolto a terra
O gli occhi chiusi
Rivolti al cielo !




  

Mai
Nemmeno io solo
Lascerò una goccia
Di questo mare d’odio
Smorzare la fiamma che
L’Amor Tua Essenza
In me diede vita.

Perché in essa non v’è
La futile speranza
In vano affidata dal pilota
Al suo aereo in avaria
Ma la speranza che ancora
Persiste nell’uccello in volo
Quando in sé le ali sente
Deturpare dallo sparo!

Amor Dio Creatore
Sempre su di Te
Ho tenuto lo sguardo
Quando i piedi in questa terra
Mi sono stati calpestati !
E verso il tuo cielo
Sono traboccate lacrime di gioia
Vere.





Puoi trasformare la tua vita
Con un sogno

Sarai illuso ed ucciso
Se lo aspetterai con lo sguardo
Assorto verso l’alto
Credendo solo nel momento
In cui cadrà
Come una piuma
Sulla terra in cui giaci.

Sarai vivo e respirerai vita e
Sentirai Dio
Se cominci a calpestare adesso
Il fango
Della terra in cui giaci,
Se cominci a concentrare
Tutto te stesso
Affinchè ogni cosa
Che ti circonda
Concorra alla tua mèta.

Poi
Sfinito ed esausto
Ma ancora vivo
Vedrai la piuma da lontano :
Non l’aspettare!
Fermati e concentrati su di lei.
Nel momento dell’ultimo sforzo
Ti eleverai con tutte le tue forze
E afferrerai la piuma
Prima che posi
Sulla terra in cui giaci

Perché la gloria
Non risiede sulla terra
Ma nel fango
che ricopre le tue mani





« Bellezza, sei tu?
Pietra dal pensiero
che rotola a valle
verso il fiume di sangue
che sfocia nel mio cuore!
Chi ti spinse dall’alto?
Forza immaginaria o mano vera?
Cerco risposta e ti osservo
Rotolare giù verso di me…
Vieni, t’aspetto! Vieni presto!
Tu sei solo pietra,
muta e fredda materia,
ma risponderai alla mia domanda
quando nel sangue del mio cuore,
trovando vita,
sarai Bellezza che vive! »

« Bellezza sono io. Pietra
che in te troverà vita,
divenendo sangue nuovo
e nuovo fiume…
Ma tu non avrai risposta,
perché quando sarò vita in te,
il tuo sangue rinsecchirà,
e muto e freddo il tuo grumo
nient’altro diverrà
che muta e fredda pietra. »




Ora che il giorno splende
Amore mio
Posso dirti che t’amo…
Ma temo!

Temo il mio vero
Sincero sentimento
Nascosto
Come il mondo nel Cosmo!

Temo d’esser tuo col cuore
Ma non
Con ciò che il cuore
Non può spiegare!

T’amo amor…ma temo!
Temo quel che ho visto nei Suoi Occhi
Perché è più grande e devastante
Della Morte !






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David Icke

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